
Tra i 3 mesi e i 6 anni, la specie umana acquisisce molte delle sue caratteristiche psicofisiche grazie al consolidamento delle reti di comunicazione tra le cellule che lo compongono. L'infanzia favorisce perciò la progressiva acquisizione di competenze psicomotorie, emozionali e cognitive, competenze che sono anche influenzate dall'ambiente in cui il bambino cresce.
Durante la crescita il bambino modifica il proprio comportamento sulla base dell'esperienza, oltre a consolidarsi le capacità percettive degli stimoli visivi, dei suoni, dei sapori, l’acquisizione della postura eretta e la capacità di camminare, la capacità di comunicare con le espressioni del viso, i gesti e il linguaggio. I maggiori cambiamenti si hanno principalmente riguardo le capacità motorie, l'acquisizione del linguaggio e lo sviluppo delle capacità di relazionarsi con gli altri, competenze per le quali è stato possibile costruire un profilo di riferimento che permette di distinguere uno sviluppo ‘tipico’ (atteso) da uno ‘atipico’. Tuttavia alcune differenze non sono necessariamente indicative di atipicità dello sviluppo, quanto piuttosto della unicità della traiettoria di crescita di ciascun bambino.
È infatti importante sottolineare che ogni bambino possiede un percorso unico e irripetibile, fatto di tappe più o meno precoci (o tardive) che vanno a stabilizzarsi solo con il tempo. Certo è che è importante valutare questi passi con gli specialisti competenti, ma è altrettanto vero che ogni percorso possiede un decorso totalmente soggettivo e incomparabile ad altri.
L’osservazione dei bambini nel loro ambiente naturale, come in famiglia e nella scuola, rappresenta una risorsa di informazioni molto importante per capire le esigenze pedagogiche e di salute di ciascun bambino in un così delicato momento della propria crescita. Questo per tutte le diverse fasi che il bambino affronta: psicomotoria, relazionale-cognitiva, del linguaggio, dell'udito e della vista.